Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), tra le cui responsabilità c’è quella di identificare e valutare i rischi nelle aziende, nonché di implementare misure preventive e di garantire che le normative sulla sicurezza siano rispettate, è una figura chiave nella gestione della sicurezza sul lavoro.
Diventare RSPP richiede, pertanto, una formazione specifica e l’acquisizione di competenze tecniche e gestionali fondamentali per proteggere la salute dei lavoratori e migliorare l’ambiente lavorativo.
I requisiti per diventare RSPP
Secondo l’articolo 31 del Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (TUSL), ovvero il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche e integrazioni, per diventare Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), sia interno che esterno, è necessario soddisfare i seguenti requisiti specifici:
- titolo di studio: il candidato deve possedere almeno un diploma di istruzione secondaria superiore;
- formazione specifica: è obbligatorio frequentare corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative, con verifica dell’apprendimento.
Inoltre, una volta ottenuta la relativa qualifica, l’RSPP deve aggiornare la propria formazione ogni 5 anni per mantenere la validità dell’attestato e garantire un costante adeguamento alle normative e alle migliori pratiche nel campo della sicurezza sul lavoro.
La formazione per ottenere l’attestato di RSPP
Il percorso formativo per ottenere l’attestato di RSPP, necessario per svolgere tale ruolo all’interno delle aziende, prevede 3 moduli propedeutici (A, B e C) della durata complessiva di 100 ore:
- Modulo A (base);
- Modulo B (comune);
- Modulo C (specializzazione).
Possono iscriversi e partecipare ai rispettivi corsi solo i candidati che abbiano conseguito un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore.
Una volta ottenuto l’attestato che abilita all’esercizio del ruolo di RSPP, lo stesso andrà aggiornato e rinnovato ogni 5 anni, in modo da rimanere al passo con le eventuali novità normative e con le migliori pratiche nel campo della sicurezza sul lavoro. Ma anche per consolidare le loro competenze e acquisire nuove conoscenze, necessarie per gestire efficacemente la sicurezza in ambienti lavorativi in continua evoluzione.
Come funziona il Corso di RSPP
Gli Accordi Stato-Regioni del 7 luglio 2016 hanno definito i contenuti e la struttura del corso RSPP, assicurando che i candidati acquisiscano le competenze necessarie per svolgere il loro ruolo in modo puntuale ed efficace.
I corsi sono articolati in moduli che coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui la normativa sulla sicurezza, la gestione dei rischi, le tecniche di prevenzione e protezione, e le metodologie di gestione delle emergenze.
Ad ogni modo, la formazione non si limita alla sola teoria, bensì include anche esercitazioni pratiche e simulazioni per preparare gli aspiranti RSPP ad affrontare situazioni reali. L’obiettivo è, infatti, quello di garantire che i responsabili della sicurezza abbiano una preparazione completa e aggiornata, in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ogni settore lavorativo.
Il Modulo A: programma, durata e finalità
Il Modulo A, della durata di 28 ore, è il corso base per chi aspira a diventare Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). Essenziale per comprendere a fondo le normative e le strutture che regolano la salute e la sicurezza sul lavoro, questo modulo è propedeutico per accedere ai moduli successivi e può essere seguito interamente online. Una volta ottenuta l’idoneità, questa rappresenta un credito formativo permanente.
Il programma del Modulo A copre le seguenti competenze:
- approccio alla prevenzione nel D.Lgs. 81/2008: esplora il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, la normativa principale sulla sicurezza sul lavoro;
- sistema di vigilanza e assistenza: analizza il ruolo delle agenzie e degli organi statali nella vigilanza e nell’assistenza, e come collaborano con le aziende per garantire il rispetto delle normative;
- sistema istituzionale della prevenzione: studia le strutture pubbliche coinvolte nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, inclusi i loro compiti specifici e l’interazione con le aziende;
- sistema legislativo: approfondisce le leggi e i regolamenti sulla sicurezza sul lavoro, con un’attenzione particolare alle applicazioni pratiche e agli aggiornamenti più recenti;
- identificazione dei soggetti del sistema di prevenzione aziendale: descrive i vari attori coinvolti nella prevenzione aziendale, inclusi RSPP, ASPP, datore di lavoro, medico competente e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, con un focus sui loro ruoli e obblighi;
- analisi dei principali rischi: discute i rischi più comuni nei luoghi di lavoro e le strategie per gestirli, comprese le misure tecniche, organizzative e procedurali;
- gestione delle emergenze e obblighi di formazione: fornisce formazione sulla gestione delle emergenze, come incendi o incidenti gravi, e su come garantire che tutti i lavoratori ricevano le informazioni e la formazione necessarie;
- concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione e protezione: introduce i concetti chiave in materia di sicurezza, fondamentali per la valutazione e gestione dei rischi;
- elementi metodologici per la valutazione del rischio: illustra tecniche e metodi per condurre valutazioni del rischio efficaci, permettendo ai partecipanti di identificare potenziali pericoli e applicare misure preventive appropriate.
Il Modulo B: programma, durata e finalità
Per accedere al Modulo B del corso di formazione RSPP, della durata di 48 ore e disponibile solo in presenza, è necessario aver completato il Modulo A.
Il programma del Modulo B, secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2016, si concentra sulla natura dei rischi nei vari ambienti di lavoro e nelle specifiche attività lavorative. Questo modulo, valido per 5 anni, copre una vasta gamma di settori produttivi, offrendo una conoscenza approfondita sui rischi comuni nelle aziende.
Nel dettaglio, la struttura dei moduli didattici è la seguente:
- metodi e strumenti per la valutazione dei rischi: formato matriciale, metodi alternativi di valutazione, casi pratici, redazione del DVR e DUVRI;
- movimentazione manuale dei carichi: rischio da MMC, movimentazione meccanica dei carichi, patologie della schiena, metodi di valutazione secondo la norma UNI ISO 11228-1 e il metodo NIOSH, DPI;
- ambiente di lavoro in ufficio: problematiche ricorrenti nei lavori d’ufficio, rischio da videoterminale e problemi alla vista, sorveglianza sanitaria, problema microclima e illuminazione, norme di riferimento UNI EN 12464-1 e UNI EN ISO 7730, ergonomia dei posti di lavoro;
- stress e rischi di natura psicosociale: fenomeni di stress lavoro correlato, mobbing e burnout, comprensione e superamento delle condizioni di stress psicosociale, valutazione dei rischi tramite modelli di controllo;
- rischio rumore, vibrazioni e campi elettromagnetici: valutazione e misure di sicurezza, limiti di esposizione, attività che aumentano il rischio rumore e vibrazioni, rischio da campi elettromagnetici e D.Lgs. 81/08, rischio da radiazioni ottiche artificiali e D.Lgs. 81/08, norma UNI 14255, DPI per agenti fisici;
- rischio elettrico e meccanico: valutazione del rischio meccanico, direttiva macchine, norme di sicurezza meccanica, marcatura CE, rischio elettrico, impianti elettrici e misure di prevenzione e protezione, incendi elettrici, figure PES/PAV/PEI, DPI per rischio elettrico e meccanico;
- rischio chimico: sicurezza chimica e regolamenti, sostanze pericolose e interazioni con l’organismo, sorveglianza sanitaria, agenti cancerogeni e mutageni, nuove schede di sicurezza, scenari di esposizione, DPI per aggressioni chimiche;
- rischio incendio ed esplosione: DM 10/03/98, dinamiche dell’incendio, valutazione del rischio incendio, sostanze infiammabili e combustibili, mezzi estinguenti, procedure di evacuazione e piano di emergenza, dimensionamento delle uscite e porte di emergenza, rischio esplosione e aree a rischio, direttiva ATEX;
- lavori in quota e cadute dall’alto, lavori su strada: rischio cadute dall’alto e valutazione, DPI e studio delle loro componenti, lavori sui ponteggi e normativa di riferimento; lavori su strada, segnaletica e misure di prevenzione e protezione;
- spazi confinati: definizioni, valutazione dei rischi, procedure di soccorso, esempi pratici e tipologie di lavoro.
I Moduli di Specializzazione: quanti e quali sono?
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, il Modulo B si concentra sui rischi presenti nei vari ambienti di lavoro e sulle attività lavorative specifiche. Pur essendo valido per quasi tutti i settori produttivi, per quattro aree specifiche con rischi elevati è necessaria un’ulteriore formazione con moduli di specializzazione:
- Modulo B-SP1 – Agricoltura e Pesca (12 ore): affronta i rischi legati all’uso di macchinari pesanti, all’esposizione a pesticidi e ai pericoli del lavoro in ambienti acquatici o all’aperto;
- Modulo B-SP2 – Cave e Costruzioni (16 ore): si concentra sulla gestione dei rischi nell’estrazione mineraria e nelle costruzioni, inclusi crolli, incidenti con macchinari pesanti ed esposizione a polveri nocive;
- Modulo B-SP3 – Sanità Residenziale (12 ore): esamina i rischi negli ospedali e nelle case di cura, come la manipolazione di sostanze biologiche, il contatto con malattie infettive e le questioni ergonomiche;
- Modulo B-SP4 – Chimico e Petrolchimico (16 ore): analizza i rischi industriali in ambiti chimici e petrolchimici, comprese l’esposizione a sostanze pericolose, il rischio di esplosioni e le procedure di sicurezza.
Ovviamente, una volta completato il Modulo B, è necessario seguire anche il Modulo C prima di poter svolgere il ruolo di RSPP.

Il Modulo C: programma, durata e finalità
Il Modulo C, della durata di 24 ore, è progettato per affinare le competenze gestionali e relazionali necessarie per un RSPP e i requisiti d’accesso prevedono il superamento dei Moduli A e B.
Il programma si concentra sui seguenti obiettivi formativi specifici:
- progettazione di processi formativi: Forma gli RSPP su come creare e implementare programmi di formazione per informare i lavoratori sui rischi e le misure di prevenzione;
- pianificazione e gestione delle misure tecniche: Insegna a pianificare e gestire interventi tecnici per prevenire incidenti e ridurre i rischi, inclusi l’adeguamento delle attrezzature, la manutenzione preventiva e la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro;
- diffusione della cultura della sicurezza: Sottolinea l’importanza di sensibilizzare tutti i livelli aziendali sui temi della sicurezza, dalla dirigenza ai lavoratori, per creare un ambiente di lavoro consapevole e proattivo nella prevenzione degli infortuni;
- partecipazione dei soggetti coinvolti: Insegna agli RSPP come coinvolgere attivamente tutti i soggetti dell’azienda nel sistema di gestione della sicurezza, inclusi il medico competente e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), per garantire un approccio collaborativo e integrato.
È possibile essere esonerati dalla frequenza di parte del Corso RSPP?
Il comma 5 dell’art. 32 del D.Lgs. 81/2008 prevede l’esenzione dai Moduli A e B per i laureati di specifiche classi di laurea. Pertanto, i laureati in queste discipline che desiderano diventare Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP) dovranno frequentare solo il Modulo C, della durata di 24 ore.
Tuttavia, se sono trascorsi più di cinque anni dalla data di laurea, potrebbe essere necessario aggiornare le conoscenze relative ai Moduli B o frequentare nuovamente il Modulo B comune.
Nello specifico, l’esonero è riservato a coloro che hanno conseguito una delle seguenti lauree.
Lauree Magistrali valide per l’esonero dal Corso RSPP
- LM-4 Architettura e ingegneria edile-architettura
- LM-20 Ingegneria aerospaziale e astronautica
- LM-21 Ingegneria biomedica
- LM-22 Ingegneria chimica
- LM-23 Ingegneria civile
- LM-24 Ingegneria dei sistemi edilizia
- LM-25 Ingegneria dell’automazione
- LM-26 Ingegneria della sicurezza
- LM-27 Ingegneria delle telecomunicazioni
- LM-28 Ingegneria elettrica
- LM-29 Ingegneria elettronica
- LM-30 Ingegneria energetica e nucleare
- LM-31 Ingegneria gestionale
- LM-32 Ingegneria informatica
- LM-33 Ingegneria meccanica
- LM-34 Ingegneria navale
- LM-35 Ingegneria per l’ambiente e il territorio
- LM/SNT 4 Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione
Lauree specialistiche valide per l’esonero dal Corso RSPP
- 4/S Architettura e Ingegneria edile
- 25/S Ingegneria aerospaziale e astronautica
- 26/S Ingegneria biomedica
- 27/S Ingegneria chimica
- 28/S Ingegneria civile
- 29/S Ingegneria dell’automazione
- 30/S Ingegneria delle telecomunicazioni
- 31/S Ingegneria elettrica
- 32/S Ingegneria elettronica
- 33/S Ingegneria energetica e nucleare
- 34/S Ingegneria gestionale
- 35/S Ingegneria informatica
- 36/S Ingegneria meccanica
- 37/S Ingegneria navale
- 38/S Ingegneria per l’ambiente e il territorio
Lauree triennali valide per l’esonero della frequenza del Corso RSPP
- L7 Ingegneria Civile e Ambientale
- L8 Ingegneria dell’Informazione
- L9 Ingegneria Industriale
- L17 Scienze dell’Architettura
- L23 Scienze e Tecniche dell’Edilizia
- L/SNT 4 Classe delle lauree in professioni sanitarie della prevenzione
Lauree vecchio ordinamento
- Classe 4 Scienze dell’Architettura e dell’Ingegneria edile
- Classe 8 Ingegneria civile e ambientale
- Classe 9 Ingegneria dell’informazione
- Classe 10 Ingegneria industriale
Come si diventa Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: la procedura
Per diventare Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è, anzitutto, fondamentale il possesso dei seguenti requisiti d’accesso:
- titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore;
- attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative (da aggiornare ogni 5 anni).
La nomina dell’RSPP – che deve necessariamente essere presente in tutte le aziende con almeno un dipendente in pianta organica – spetta, in maniera inderogabile, al datore di lavoro.
Quest’ultimo può, ad ogni modo, decidere di ricoprire egli stesso il ruolo oppure affidarsi ad un lavoratore interno o ad un professionista esterno.
Come diventare RSPP interno
I dipendenti di un’azienda, nel caso in cui ambiscano al ruolo di RSPP, dovranno obbligatoriamente conseguire almeno un diploma di istruzione secondaria superiore e superare i necessari percorsi formativi (Moduli A, B e C).
La nomina dell’RSPP costituisce, tuttavia, uno degli obblighi non delegabili del datore di lavore. Al quale spetta, pertanto, il compito di individuare la figura professionale più adatta a ricoprire questo importante e delicato incarico.
Come diventare RSPP esterno
Le modalità per diventare RSPP esterno sono, di fatto, le stesse previste per l’RSPP interno. Ovvero: possesso di un diploma di scuola superiore e superamento dei Moduli A, B e C.
Come già precisato, la nomina dell’RSPP è un obbligo fondamentale (e non delegabile) del datore di lavoro che, di solito, ricorre ad un RSPP esterno quando la propria azienda non dispone di dipendenti interni in grado di assumere tale ruolo. Fermo restando che questo non lo esonera dalle proprie responsabilità in materia.
Affidare il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) a un professionista esterno è, tuttavia, anche una scelta strategica, soprattutto per le aziende ad alto rischio. La competenza di un RSPP esterno è, infatti, essenziale per gestire efficacemente le complessità delle normative sulla sicurezza sul lavoro.

Come fa un datore a ricoprire questo ruolo?
L’articolo 34 del Decreto Legislativo n. 81/2008 prevede che il datore di lavoro possa assumere il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) all’interno della propria azienda, ma solo se la stessa rientra in una delle seguenti categorie:
- aziende artigiane e industriali fino a 30 dipendenti;
- aziende agricole e zootecniche fino a 30 dipendenti;
- aziende della pesca fino a 20 dipendenti;
- altre aziende fino a 200 dipendenti.
Ricoprire direttamente la responsabilità di RSPP implica, tuttavia, una serie di obblighi che vanno oltre la formazione personale, richiedendo anche l’implementazione pratica di strategie di sicurezza efficaci.
Il titolare dell’azienda deve, tra l’altro, non solo gestire le responsabilità legate al ruolo di RSPP, ma anche soddisfare gli specifici requisiti formativi previsti dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro. Si tratta, nello specifico, di requisiti finalizzati all’acquisizione delle competenze necessarie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e ovviamente adeguate ai livelli di rischio specifici dell’ambiente lavorativo e delle attività svolte.
Diventare RSPP: gli sbocchi professionali
Gli sbocchi professionali per un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) sono numerosi e diversificati, e riflettono l’importanza crescente della sicurezza sul lavoro anche in virtù delle sempre più stringenti normative vigenti.
Ma si tratta anche di una straordinaria opportunità per chi è in possesso di un diploma di scuola secondaria ed è alla ricerca di un lavoro stabile e stimolante.
Molti RSPP trovano impiego all’interno delle aziende, dove svolgono un ruolo chiave nella gestione della sicurezza dei lavoratori. In questa veste, possono essere dipendenti a tempo pieno, occupandosi della valutazione dei rischi, della redazione e aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e della formazione del personale.
Ad ogni modo, le opportunità variano a seconda del settore, con una forte domanda in ambiti ad alto rischio come manifattura, costruzioni, chimica e sanità.
Un’altra opzione per gli RSPP è operare come liberi professionisti o consulenti esterni con Partita IVA. In questo ruolo, possono offrire la propria esperienza a diverse aziende, gestendo clienti in vari settori. Questo percorso offre maggiore flessibilità e la possibilità di lavorare su una grande varietà di progetti.
Gli RSPP possono anche trovare opportunità nel settore pubblico, lavorando per enti governativi o istituzioni che regolano e sorvegliano la sicurezza sul lavoro.
Inoltre, coloro che hanno una predisposizione per l’insegnamento possono orientarsi verso la formazione e l’educazione, diventando formatori o docenti in materia di sicurezza sul lavoro in contesti aziendali, accademici o in centri di formazione specializzati.
Perché scegliere Kora per diventare RSPP e inizare a lavorare
Basta guardare con attenzione al mondo del lavoro attuale per rendersi immediatamente conto di quanto la sicurezza sul lavoro sia un settore in continua crescita, e di come sia in grado di offrire straordinarie opportunità anche a chi possiede solo un diploma di scuola superiore. Il ruolo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è, infatti, fondamentale per garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi alle normative, e rappresenta senza ombra di dubbio una carriera promettente e di grande responsabilità.
In questo contesto, i corsi di Kora Formazione sono progettati per prepararti al meglio e farti diventare un professionista certificato nel campo della sicurezza sul lavoro.
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Ma la proposta formativa di Kora non si limita al rilascio delle certificazioni. Gli iscritti avranno, infatti, accesso a una serie di bonus esclusivi che arricchiscono il percorso formativo:
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- Accesso esclusivo a “Kora club”: una comunità interattiva dove potrai condividere esperienze, ricevere consigli e crescere professionalmente con il supporto di altri professionisti del settore.
- Ebook “Primi passi nel mondo della sicurezza”: una guida dettagliata per avviare la tua carriera di RSPP, con consigli pratici su come trovare i primi clienti e costruire una solida reputazione professionale.
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