Che cos’è il rischio secondo il decreto legislativo 81/2008?

Operaio osserva una gru al lavoro

La sicurezza sul lavoro rappresenta un pilastro della normativa italiana, orientato com’è alla tutela della salute e del benessere dei lavoratori. Di particolare importanza, in quest’ottica, il Decreto Legislativo 81/2008 che fornisce una chiara e precisa definizione del concetto di “rischio” e stabilisce, allo stesso tempo, anche le misure preventive necessarie per ridurre gli incidenti nei contesti lavorativi.

Cos’è il D.Lgs 81/2008?

Il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 consolida una serie di normative susseguitesi nel tempo e rappresenta la normativa di riferimento principale per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Conosciuto anche come “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” (TUSL), stabilisce le regole che ogni azienda deve seguire per garantire ambienti di lavoro sicuri e tutelare il benessere di lavoratori e collaboratori. 

Il decreto si applica in tutte le aziende, imprese, enti e pubbliche amministrazioni, sia nel settore pubblico che in quello privato, nelle quali sia presente almeno un lavoratore.

L’obiettivo del D.Lgs 81/2008 è quello di identificare le misure preventive, i soggetti responsabili e le modalità di intervento in modo da prevenire gli infortuni e le malattie professionali

Il testo impone una valutazione accurata dei rischi legati alle attività svolte e richiede che le imprese implementino un piano di sicurezza adatto alla propria realtà, stabilendo ruoli chiari e azioni precise per minimizzare i pericoli.

Qual è la definizione di “rischio” prevista nel decreto legislativo 81/2008?

L’articolo 2, lettera s) del Decreto Legislativo 81/2008 definisce il “rischio” come la “probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”. 

In altre parole, il rischio indica la presenza di un pericolo e la possibilità concreta che esso causi un danno alla salute e alla sicurezza delle persone, a seconda delle modalità e della frequenza di esposizione. 

Inoltre, lo stesso implica sempre l’esistenza di una sorgente di pericolo e tiene conto delle probabilità che questa si trasformi in un danno effettivo. 

Allo stesso tempo, il rischio viene inteso anche come:

  • l’insieme delle possibilità di un evento e delle sue conseguenze sugli obiettivi;
  • la combinazione tra probabilità di accadimento di un danno e la gravità del danno stesso;
  • la probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno;
  • uno scostamento positivo o negativo rispetto a quanto atteso, collegato alla mancanza di informazioni su eventi, conseguenze o probabilità.

La definizione di rischio riunisce, quindi, l’elemento della probabilità con l’effettiva gravità delle possibili conseguenze, ed evidenzia la necessità di identificare e mitigare ogni sorgente di pericolo per garantire la sicurezza sul lavoro.

operaio al lavoro con un gancio di sicurezza

Perché è importante conoscere la definizione normativa del concetto di “rischio”?

Comprendere la definizione di “rischio” è essenziale per una gestione efficace della sicurezza sul lavoro. 

La normativa, infatti, identifica sia cosa si intende per rischio sia come valutarlo e affrontarlo nelle diverse situazioni lavorative. 

D’altro canto, conoscerne il significato preciso permette a datori di lavoro, dirigenti e responsabili della sicurezza di adottare misure di prevenzione mirate e, di conseguenza, di ridurre la probabilità che un pericolo potenziale si trasformi in un evento dannoso. 

Inoltre, una chiara comprensione del rischio consente di rispettare obblighi legali e normativi, proteggendo sia la salute dei lavoratori che l’integrità dell’azienda. 

Senza dimenticare che la definizione normativa del rischio, che integra concetti come probabilità e gravità del danno, offre una base solida per un’analisi del rischio strutturata, indispensabile per ridurre incidenti e malattie professionali.

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