Il Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è eletto o designato direttamente dai lavoratori – così come espressamente previsto dall’articolo 47 del D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 che recepisce le direttive comunitarie in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – in tutte le aziende o unità produttive al fine quella di permettere loro di verificare l’attuazione e il rispetto delle misure di prevenzione previste dalla legge. Cerchiamo, però, di capire se l’RLS riceve uno stipendio o un’indennità per il suo ruolo.
L’RLS ha diritto uno stipendio?
Per chi si avvicina per la prima volta all’ambito della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, è certamente una delle domande più frequenti: il Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza riceve o no uno stipendio extra? Ebbene, a differenza dell’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), che viene regolarmente retribuito, l’RLS non percepisce nessun compenso specifico aggiuntivo rispetto alla sua paga abituale.
Nonostante la mancanza di una retribuzione diretta, l’RLS beneficia. tuttavia, di una serie di diritti che supportano il suo ruolo all’interno dell’azienda. La formazione obbligatoria, ad esempio, deve essere erogata durante l’orario di servizio. Questa disposizione non solo tutela il lavoratore dal dover impiegare il proprio tempo libero per la formazione, ma obbliga anche l’azienda a investire nelle competenze del proprio personale, assicurando il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.
L’RLS percepisce delle indennità?
Esattamente come abbiamo già visto per stipendio, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) non riceve alcuna indennità specifica oltre alla normale retribuzione.
Sebbene il ruolo dell’RLS sia fondamentale per il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno dell’ambiente di lavoro, questo impegno non è però incentivato da compensi economici aggiuntivi. Il legislatore ha, infatti, previsto che l’RLS svolga le sue funzioni come parte integrante delle sue normali attività lavorative, senza ulteriori emolumenti.
Il Rappresentate dei Lavoratori per la Sicurezza ha diritto a permessi retribuiti?
L’RLS – come abbiamo avuto già modo di vedere – non ha diritto a nessun compenso extra per lo svolgimento delle proprie funzioni: nessuno stipendio aggiuntivo né alcuna indennità. La buona notizia, però, è che quantomeno può usufruire dei permessi retribuiti.
Nello specifico, l’articolo 47 comma 5 del D.Lgs. n. 81/2008 stabilisce che il numero, le modalità di designazione o di elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, nonché il tempo di lavoro retribuito e gli strumenti per l’espletamento delle funzioni sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva.
L’accordo Confapi, ad esempio, prevede che i permessi retribuiti – destinati specificamente all’espletamento delle funzioni dell’RLS – siano pari a 12 ore annue per le aziende o unità produttive fino a 5 dipendenti e 30 ore annue per quelle da 6 a 15 dipendenti, l’utilizzo dei quali deve, tuttavia, essere comunicato alla direzione aziendale con almeno 48 ore di anticipo, rispettando le esigenze tecniche, produttive ed organizzative dell’azienda, salvo casi di forza maggiore.
L’accordo Confindustria presenta disposizioni simili, mantenendo lo stesso monte ore previsto per le diverse categorie aziendali.
Invece, l’accordo del settore Commercio adotta una distribuzione diversa dei permessi retribuiti, tenendo conto delle specificità dei rischi presenti. In questo caso, sono previste 12 ore annue per aziende con fino a 5 dipendenti, 16 ore per quelle con 6-10 dipendenti e 24 ore per quelle con 11-15 dipendenti. Per le aziende stagionali, invece, il calcolo dei permessi retribuiti è proporzionato alla durata del periodo di apertura, con un minimo garantito di 4 ore annue per aziende fino a 5 dipendenti, 5 ore per quelle con 6-10 dipendenti, e 7 ore per quelle con 11-15 dipendenti.
Nel settore pubblico, le disposizioni prevedono permessi retribuiti pari a 12 ore annue per le amministrazioni o unità lavorative con fino a 6 dipendenti e 30 ore per quelle con 7-15 dipendenti.
Per il settore artigiano, l’accordo elimina la previsione di un monte ore specifico, sostituendolo con l’utilizzo di un fondo regionale alimentato dalle imprese, destinato a finanziare l’attività del rappresentante territoriale.

Le alternative per lavorare nella sicurezza ed essere ben pagati
Nonostante quello che abbiamo detto riguardo ai compensi e al corso di RLS, il settore della sicurezza sul lavoro è in costante crescita e offre numerose opportunità di carriera, anche per chi possiede solo un diploma di istruzione secondaria superiore. Tra le possibilità più promettenti vi sono le figure del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e del Formatore della sicurezza, entrambe ben remunerate e di fondamentale importanza per le aziende.
Diventare un RSPP significa assumere un ruolo chiave nella gestione della sicurezza aziendale. Questo professionista, infatti, è responsabile della valutazione dei rischi, della pianificazione delle misure preventive e protettive, nonché della formazione dei lavoratori. La richiesta di RSPP è in continua crescita, data l’obbligatorietà di questa figura in molte realtà produttive e aziendali. Oltre a una remunerazione competitiva, questo ruolo offre una carriera stabile e gratificante.
Parallelamente, la figura del Formatore della sicurezza è altrettanto importante. I formatori certificati sono, a loro volta, responsabili dell’educazione e dell’aggiornamento dei lavoratori in materia di sicurezza, al fine di garantire che le norme e le procedure di sicurezza siano comprese e rispettate.
E per coloro che desiderano intraprendere queste carriere, i corsi offerti da Kora Formazione rappresentano un’opportunità eccellente. Il corso per diventare RSPP e Formatore Sicurezza è, infatti, progettato per fornire tutti gli strumenti necessari per entrare efficacemente nel mondo del lavoro attraverso un percorso agevole ed esaustivo che combina teoria e pratica.
Il percorso formativo di Kora Formazione è strutturato per adattarsi alle esigenze dei partecipanti, con moduli che spaziano dalla valutazione dei rischi alla gestione delle emergenze, fino alle tecniche di formazione e comunicazione. Al termine del corso, i partecipanti sono pronti per ottenere le certificazioni necessarie e per assumere ruoli di responsabilità all’interno delle aziende.
Stipendio RSPP
Il compenso di un RSPP varia in base a diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’azienda, il livello di rischio associato alle attività lavorative e la regione in cui opera. In generale, un RSPP può aspettarsi uno stipendio mensile lordo che va da circa 2.646 euro all’inizio della carriera fino a circa 4.375 euro a fine carriera. Questo si traduce in uno stipendio annuo lordo che varia dai 31.750 euro ai 52.500 euro.
In termini di retribuzione netta, un RSPP guadagna, pertanto, tra i 1.747 euro mensili di inizio carriera e i 2.518 euro mensili di fine carriera, corrispondenti a uno stipendio annuo netto che va dai 20.959 euro ai 30.220 euro.
Stipendio Lordo Mensile | Stipendio Netto Mensile | Stipendio Lordo Annuo | Stipendio Netto Annuo | |
Inizio Carriera | €2.646 | €1.747 | €31.750 | €20.959 |
Fine Carriera | €4.375 | €2.518 | €52.500 | €30.220 |