RSPP datore di lavoro: quando può farlo e requisiti

il datore di lavoro RSPP nel proprio ufficio

Anche il datore di lavoro può ricoprire il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) in alcune circostanze specifiche.

Questa possibilità, regolata dalla normativa vigente, offre una soluzione pratica per molte piccole e medie imprese, tuttavia, diventare RSPP comporta una serie di requisiti e obblighi formativi che il datore di lavoro deve soddisfare.

In questo articolo approfondiremo le condizioni necessarie per assumere questo incarico, i vantaggi e le responsabilità connesse, offrendo una guida completa per comprendere meglio questa importante funzione aziendale.

Chi è il datore di lavoro RSPP? Cosa fa? 

Il datore di lavoro RSPP è un imprenditore o dirigente che, oltre alle sue responsabilità gestionali, assume direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, facendosi carico di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori all’interno dell’azienda. 

Lo stesso dovrà, pertanto, svolgere compiti fondamentali come la valutazione dei rischi, la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), la nomina dell’RSPP (che rappresenta un obbligo indelegabile) ovvero l’organizzazione delle attività di prevenzione e protezione e la promozione della formazione del personale. 

Assumere questo ruolo significa, del resto, non solo conoscere approfonditamente le normative sulla sicurezza sul lavoro, ma anche essere in grado di applicare misure efficaci per prevenire ed eliminare incidenti e malattie professionali, in modo da migliorare l’ambiente di lavoro e, di conseguenza, la produttività aziendale.

Quando un datore di lavoro può ricoprire l’incarico di RSPP?

I casi in cui il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione sono disciplinati dall’articolo 34 del decreto legislativo n. 81/2008.

Nello specifico, lo stesso può ricoprire il ruolo di RSPP unicamente nelle seguenti tipologie di aziende:  

  • aziende artigiane e industriali fino a 30 dipendenti;
  • aziende agricole e zootecniche fino a 30 dipendenti; 
  • aziende della pesca fino a 20 dipendenti;
  • altre aziende fino a 200 dipendenti.

Assumere il ruolo di RSPP-DDL (o DL-SPP, Datore di Lavoro che svolge direttamente i compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione) comporta, tuttavia, una serie di obblighi per il datore di lavoro. Oltre a gestire le responsabilità legate alla sicurezza, lo stesso dovrà, infatti, seguire anche un percorso formativo specifico. 

La formazione prevista dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro è fondamentale per acquisire le competenze necessarie a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Queste competenze devono essere adattate ai livelli di rischio specifici dell’ambiente lavorativo e delle attività svolte, assicurando così l’implementazione pratica di strategie di sicurezza efficaci.

Ci sono dei casi in cui il datore di lavoro NON può essere un RSPP?

Oltre ai casi in cui il datore di lavoro può assumere il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), ne esistono altri in cui invece questo non è assolutamente possibile

In particolare:

  • centrali termoelettriche;
  • impianti e nei laboratori nucleari;
  • aziende per la fabbricazione e il deposito di esplosivi, polveri e munizioni;
  • aziende industriali con oltre 200 lavoratori;
  • industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;
  • strutture di ricovero e cura, sia pubbliche che private, con oltre 50 lavoratori.

In tali circostanze è, pertanto, necessario procedere con la nomina di un RSPP interno. Tale obbligo, che non può in alcun modo essere delegato, spetta unicamente al datore  di lavoro. 

Tutte le mansioni 

L’RSPP è una figura fondamentale all’interno delle aziende ai fini della sicurezza sul lavoro. E tra le sue principali mansioni vi sono l’identificazione dei rischi presenti nell’ambiente lavorativo e la loro valutazione al fine di proporre misure di prevenzione e protezione adeguate finalizzate all’eliminazione degli stessi. 

Inoltre, l’RSPP-DDL organizza e gestisce la formazione dei lavoratori sulla sicurezza, assicurandosi che ogni dipendente conosca i rischi specifici del proprio lavoro e le misure di prevenzione da adottare.

In pratica, l’RSPP (che, nel nostro caso, è il datore di lavoro) deve collaborare strettamente con il medico competente e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) per sviluppare e implementare politiche di sicurezza efficaci. Questo include l’organizzazione di riunioni periodiche sulla sicurezza, l’analisi degli incidenti e dei quasi incidenti per evitare che si ripetano, e la supervisione delle attività di emergenza. 

Infine, lo stesso ha anche il compito di garantire che tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) siano adeguati e utilizzati correttamente dai lavoratori. 

RSPP durante controllo estintori

Quali sono gli obblighi e i doveri per un RSPP datore di lavoro

I doveri e gli obblighi di un datore di lavoro che assume il ruolo di RSPP-DDL sono regolati dal TUSL, ovvero il Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche e integrazioni). 

Nello specifico, per ricoprire il ruolo di RSPP e acquisire le necessarie competenze per svolgere al meglio il proprio compito, il datore di lavoro deve frequentare dei corsi di formazione specifici (strutturati in 4 moduli) adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative, la cui durata dipende dal livello di rischio dell’azienda (sulla base del codice ATECO), così come previsto dall’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011: 

  • Rischio Basso: 16 ore;
  • Rischio Medio: 32 ore;
  • Rischio Alto: 48 ore.

Allo stesso modo, l’RSPP-DDL è tenuto a seguire dei percorsi di aggiornamento con cadenza quinquennale, la cui durata è legata anche in questo caso al livello di rischio dell’azienda:

  • Rischio Basso: 6 ore;
  • Rischio Medio: 10 ore;
  • Rischio Alto: 14 ore.

Da tenere presente che, dei 4 moduli previsti, per quelli “Normativo-Giuridico” e “Gestionale” è consentita la frequenza in modalità E-learning. Mentre i moduli “Tecnico” e “Relazionale” devono essere necessariamente seguiti in presenza. 

In qualità di RSPP, il datore di lavoro deve, inoltre, adempiere ai seguenti compiti e obblighi specifici:

  • assicurarsi di completare la propria formazione e partecipare ai necessari aggiornamenti periodici;
  • coordinare persone, sistemi e risorse per le attività di prevenzione e protezione dei rischi sul lavoro;
  • valutare i rischi associati alle attività aziendali;
  • redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) contenente le informazioni e le procedure di prevenzione e protezione per minimizzare o eliminare i rischi;
  • formare i dipendenti sulla sicurezza, sia attraverso corsi specifici sia direttamente.

I requisiti per essere datore di lavoro RSPP 

La figura dell’RSPP-DDL all’interno di un’azienda è regolata dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.lgs. 81/08), che specifica i compiti fondamentali relativi alla gestione e all’organizzazione della sicurezza per garantire la salute e l’integrità dei lavoratori. 

In particolare, l’art. 34 prevede che, in presenza di determinati requisiti, il datore di lavoro può assumere personalmente il ruolo di RSPP, senza dover ricorrere a una figura esterna o a un collaboratore.

Questa possibilità è riservata alle seguenti tipologie di aziende:

  • aziende artigiane e industriali con un massimo di 30 dipendenti, escluse quelle soggette all’obbligo di dichiarazione o notifica, centrali termoelettriche, impianti o laboratori nucleari, aziende estrattive e minerarie, fabbricazione e deposito di esplosivi, polveri e munizioni, strutture di ricovero (come definito dall’Art. 1 del D.Lgs. 334/99 – Normativa SEVESO);
  • aziende agricole e zootecniche fino a 30 dipendenti; 
  • aziende della pesca fino a 20 dipendenti;
  • altre aziende fino a 200 dipendenti.

Più nel dettaglio, per diventare datore di lavoro RSPP, sono richiesti i seguenti requisiti:

  • partecipazione a corsi di formazione specifici per RSPP;
  • possesso dell’attestato di partecipazione ai corsi per RSPP;
  • partecipazione obbligatoria ai corsi di aggiornamento con cadenza quinquennale;
  • formazione completa e adeguata sui rischi specifici dell’azienda.

Come chiarito dalla nota Nota prot. n. 25/I/0003278 del 3 marzo 2008 del Ministero del lavoro, al datore di lavoro che intende ricoprire la carica di RSPP non è richiesto il possesso del diploma di scuola secondaria superiore.

La formazione obbligatoria: ci sono dei corsi da seguire?

L’art. 34 del Testo Unico stabilisce l’obbligatorietà della formazione per operare come RSPP, articolata in tre livelli a seconda del rischio aziendale, determinato dal settore Ateco di appartenenza:

  • 16 ore per aziende a Rischio Basso;
  • 32 ore per aziende a Rischio Medio;
  • 48 ore per aziende a Rischio Alto.

I corsi di aggiornamento obbligatori (a cadenza quinquennale) seguono una struttura simile, con durata legata al livello di rischio:

  • 6 ore per aziende a Rischio Basso;
  • 10 ore per aziende a Rischio Medio;
  • 14 ore per aziende a Rischio Alto.

Cos’è e come funziona il Corso di RSSP datore di lavoro

Il corso RSPP-DDL (o DL-SPP) è un percorso formativo specificamente progettato per i datori di lavoro che desiderano assumere personalmente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) all’interno della loro azienda. 

Nello specifico, il corso fornisce le competenze necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Il programma del corso copre vari aspetti della sicurezza sul lavoro, tra cui la normativa vigente, l’identificazione e la valutazione dei rischi, l’organizzazione delle attività di prevenzione e protezione, e la gestione delle emergenze. I partecipanti acquisiranno conoscenze approfondite sui metodi per prevenire incidenti e malattie professionali, nonché sulle procedure da adottare per affrontare situazioni di pericolo.

Durante il corso, i datori di lavoro saranno sottoposti a test teorici per valutare l’apprendimento delle nozioni acquisite, in modo da assicurarsi che i partecipanti abbiano compreso e siano in grado di applicare le conoscenze necessarie alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. 

Al termine del corso, coloro che supereranno con successo i test riceveranno un attestato di partecipazione/formazione, che certifica le competenze acquisite e abilita ufficialmente il datore di lavoro a ricoprire il ruolo di RSPP.

Il programma del Corso 

Il percorso di formazione riservato ai datori di lavoro che vogliono ricoprire direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è suddiviso in 4 moduli che coprono tutti gli aspetti della sicurezza sul lavoro:

  • Modulo 1: Normativo-Giuridico; 
  • Modulo 2: Gestionale (gestione e organizzazione della sicurezza);
  • Modulo 3: Tecnico (individuazione e valutazione dei rischi);
  • Modulo 4: Relazionale (formazione e consultazione dei lavoratori).

una donna RSPP

Le modalità di fruizione del Corso RSPP per datore di lavoro

Il Corso RSPP per datore di lavoro offre diverse modalità di fruizione, pensate per venire incontro alle esigenze di chi deve conciliare formazione e gestione aziendale. In particolare, i moduli “Normativo-Giuridico” e “Gestionale” possono essere seguiti online attraverso la modalità E-learning. Questa soluzione è estremamente comoda, poiché permette di accedere ai contenuti formativi in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, riducendo così i tempi e i costi di spostamento.

La flessibilità dell’E-learning consente ai partecipanti di organizzare il proprio studio in base agli impegni lavorativi e personali. Inoltre, la possibilità di rivedere le lezioni e il materiale didattico online favorisce una comprensione più approfondita degli argomenti trattati.

Tuttavia, per i moduli “Tecnico” e “Relazionale” è richiesta la presenza fisica in aula. Questi moduli includono attività pratiche e interattive che beneficiano del contatto diretto con i docenti e gli altri partecipanti. La formazione in aula permette di simulare situazioni reali e di sviluppare competenze pratiche essenziali per la gestione della sicurezza sul lavoro.

L’aggiornamento RSPP per datore di lavoro 

Secondo la normativa vigente, i corsi di aggiornamento per i datori di lavoro che ricoprono il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) devono essere svolti ogni cinque anni e la loro durata varia in base al livello di rischio associato all’azienda (codice ATECO). 

Nello specifico, la struttura dei corsi di aggiornamento obbligatori (a cadenza quinquennale) per DL SPP è la seguente:

  • 6 ore per aziende a Rischio Basso;
  • 10 ore per aziende a Rischio Medio;
  • 14 ore per aziende a Rischio Alto.

Da evidenziare che questi percorsi sono fondamentali per mantenere sempre aggiornate le competenze del datore di lavoro RSPP, assicurando che le stesse siano sempre al passo con le ultime normative e le migliori pratiche nel campo della sicurezza sul lavoro. 

Partecipare regolarmente a questi aggiornamenti non solo è un obbligo legale, ma rappresenta anche un’opportunità per il datore di lavoro di migliorare continuamente le proprie capacità di gestione della sicurezza, in modo da garantire un ambiente lavorativo sempre più sicuro e conforme alle normative. 

L’aggiornamento periodico permette, infine, di affrontare nuove sfide e cambiamenti nel contesto lavorativo, migliorando l’efficacia delle misure di prevenzione e protezione adottate.

Le sanzioni in caso di mancato aggiornamento

La mancata frequenza del corso RSPP per datore di lavoro può comportare serie conseguenze legali e finanziarie. Secondo il D.Lgs. 81/2008, modificato dal D.Lgs. 106/2009, infatti, il datore di lavoro che non dispone di una formazione adeguata è soggetto a sanzioni piuttosto severe

In particolare, in caso di inadempienza, il datore di lavoro può essere punito con l’arresto da 3 a 6 mesi o con un’ammenda che varia da 3.559,60 a 9.112,57 euro (Art. 55, comma 1 lett. b).

Anche se il legislatore non ha specificato una sanzione diretta per il mancato aggiornamento quinquennale previsto dal comma 3 dell’articolo 34, l’assenza di tale aggiornamento può comunque essere interpretata come una mancanza di formazione adeguata. 

Questo comporta il rischio di sanzioni indirette qualora si verifichino incidenti o su registrino non conformità durante un’ispezione. In altre parole, il mancato aggiornamento può esporre il datore di lavoro a multe e altre penalità nel caso in cui la mancata formazione comporti inadempienze normative o determini situazioni pericolose per i lavoratori.

Infatti, se il datore di lavoro non rispetta l’obbligo di aggiornamento, decade automaticamente dalla funzione di RSPP. E questa inadempienza può, di conseguenza, portare anche a sanzioni per la mancata nomina di un nuovo RSPP.

Come avviene la nomina di RSPP per il datore di lavoro 

Quando il datore di lavoro decide di assumere personalmente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), deve innanzitutto verificare che la sua azienda rientri tra quelle per le quali è prevista la possibilità di nominare l’RSPP DDL e assicurarsi di possedere i requisiti richiesti. Una volta confermate queste condizioni, dovrà compilare e sottoscrivere il modulo di nomina, che andrà quindi archiviato insieme al Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Fatto questo, è essenziale che il datore di lavoro dia immediata comunicazione della nomina all’RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza). Questo passaggio è fondamentale per garantire la trasparenza e l’informazione all’interno dell’azienda, assicurando al contempo che tutte le parti coinvolte siano consapevoli delle responsabilità assunte dal datore di lavoro in materia di sicurezza.

Le sanzioni per mancata designazione: quando si applicano? A quanto ammontano?

Secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/2008 (modificato dal D.Lgs. 106/2009), per il mancato adempimento dell’obbligo di designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è previsto l’arresto da 3 a 6 mesi o un’ammenda che varia da 2.740,00 a 7.014,00 euro (Art. 55, comma 1 lett. b). 

Le sanzioni si applicano quando il datore di lavoro non nomina un RSPP come richiesto dalla legge, esponendo così l’azienda e i suoi dipendenti a rischi non gestiti e a potenziali incidenti sul lavoro.

L’importanza di nominare un RSPP non può essere sottovalutata, poiché questa figura è determinante al fine di garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti. 

In caso di mancata nomina, le autorità competenti, durante le ispezioni, possono rilevare l’inadempienza e applicare le sanzioni previste che non solo comportano un onere finanziario significativo, ma possono anche influire sulla reputazione dell’azienda e sulla fiducia dei dipendenti nei confronti della gestione.

Quando conviene a un datore di lavoro diventare RSPP oppure sceglierne uno esterno 

Assumere personalmente il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) o affidarsi a un professionista interno o esterno non è una decisione facile per il datore di lavoro e dipende, in gran parte, da diversi fattori legati alla dimensione e al rischio dell’azienda. 

Il TUSL, ovvero il Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche e integrazioni) stabilisce che le aziende di grandi dimensioni devono necessariamente separare i ruoli di datore di lavoro e RSPP. Al contrario, le piccole e medie imprese spesso optano per far ricoprire al datore di lavoro il ruolo di RSPP, preferibilmente supportato da un esperto esterno.

Ad ogni modo, le aziende di qualsiasi dimensione che operano in settori ad alto rischio sono tenute a nominare un RSPP, che può essere interno o esterno a seconda delle competenze disponibili all’interno dell’azienda. 

Idealmente, la nomina dovrebbe preferibilmente ricadere su una figura interna già preparata, garantendo una maggiore familiarità con i processi aziendali. Tuttavia, se nessuna figura interna all’azienda possiede le qualifiche necessarie, è opportuno rivolgersi a professionisti esterni qualificati.

La prassi di riferimento (UNI/PdR 87:2020) sulla figura del RSPP stabilisce un impegno minimo di lavoro proporzionato alla dimensione aziendale e al livello di rischio, fornendo un parametro oggettivo utile nella scelta. Questa misura può aiutare a valutare se conviene avere un RSPP interno o esterno. Indipendentemente dalla scelta, è fondamentale disporre di un consulente esperto che garantisca l’aggiornamento continuo sulle normative e le loro variazioni. 

dispostivi individuali di sicurezza

FAQ su datore di lavoro RSPP 

Proprio perché quella dell’RSPP è una figura professionale estremamente importante nell’economia di ogni realtà aziendale è comprensibile che siano numerosi i dubbi e le perplessità che la circondano. In questo paragrafo cercheremo, pertanto, di rispondere alle domande più frequenti.

Quando il datore di lavoro può essere RSPP?

Secondo l’articolo 34 del decreto legislativo n. 81/2008, il datore di lavoro può assumere direttamente i compiti del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione nei seguenti casi:
– aziende artigiane e industriali con un massimo di 30 dipendenti, escluse quelle soggette all’obbligo di dichiarazione o notifica, centrali termoelettriche, impianti o laboratori nucleari, aziende estrattive e minerarie, fabbricazione e deposito di esplosivi, polveri e munizioni, strutture di ricovero (come definito dall’Art. 1 del D.Lgs. 334/99 – Normativa SEVESO);
– aziende agricole e zootecniche fino a 30 dipendenti; 
– aziende della pesca fino a 20 dipendenti;
– altre aziende fino a 200 dipendenti.

È obbligatoria la formazione per il datore di lavoro RSPP? 

La formazione per il datore di lavoro RSPP è sempre obbligatoria. L’art. 34 del Testo Unico (D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modifiche e integrazioni) prevede, infatti, che per operare come RSPP-DDL lo stesso debba seguire uno specifico corso di formazione, strutturato in tre livelli a seconda del rischio aziendale, determinato dal settore Ateco di appartenenza:
– 16 ore per aziende a Rischio Basso;
– 32 ore per aziende a Rischio Medio;
– 48 ore per aziende a Rischio Alto.
Ciascun livello è, a sua volta, diviso in 4 diversi moduli:
– Modulo 1: Normativo-Giuridico;
– Modulo 2: Gestionale (gestione e organizzazione della sicurezza);
– Modulo 3: Tecnico (individuazione e valutazione dei rischi);
– Modulo 4: Relazionale (formazione e consultazione dei lavoratori).

Chi può fare il Corso RSPP datore di lavoro?

Possono partecipare al corso RSPP-DDL i datori di lavori in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore la cui azienda rientri nelle seguenti tipologie:
– aziende artigiane e industriali con un massimo di 30 dipendenti, escluse quelle soggette all’obbligo di dichiarazione o notifica, centrali termoelettriche, impianti o laboratori nucleari, aziende estrattive e minerarie, fabbricazione e deposito di esplosivi, polveri e munizioni, strutture di ricovero (come definito dall’Art. 1 del D.Lgs. 334/99 – Normativa SEVESO);
– aziende agricole e zootecniche fino a 30 dipendenti; 
– aziende della pesca fino a 20 dipendenti;
– altre aziende fino a 200 dipendenti.

Quando bisogna fare l’aggiornamento RSPP datore di lavoro?

L’aggiornamento RSPP datore di lavoro va rinnovato ogni 5 anni

Come avviene la nomina di RSPP datore di lavoro?

Una volta verificata la sussistenza dei requisiti, il datore di lavoro compila e sottoscrive il modulo di nomina e lo archivia insieme al DVR (Documento di valutazione dei rischi). Lo stesso deve, quindi, dare notizia dell’avvenuta nomina all’RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza).  

Quanti anni dura l’aggiornamento RSPP per datori di lavoro?

L’aggiornamento RSPP per datori di lavoro dura 5 anni, al termine dei quali occorre frequentare nuovamente i relativi percorsi di aggiornamento

La formazione per RSPP datore di lavoro può essere erogata in elearning?

Il corso RSPP per datore di lavoro, diversificato sulla base del rischio aziendale, è strutturato in 4 moduli, tra cui quelli “Normativo-Giuridico” e “Gestionale”, che possono essere tranquillamente seguiti attraverso la modalità E-learning, mentre i moduli “Tecnico” e “Relazionale” vanno necessariamente seguiti in presenza.

Il datore di lavoro RSPP può fare formazione ai lavoratori dipendenti dell’azienda?

Il datore di lavoro in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 34 del decreto legislativo n.81/2008, che lo abilitano allo svolgimento della professione di RSPP, può svolgere direttamente la formazione al proprio personale.

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